| "Internet, naviga per un anno tra i segreti degli Usa.
Ha violato i siti della Nasa, di diverse agenzie militari e persino di un gigante della tecnologia come la Cisco Systems. E' il giovanissimo hacker di Uppsala, in Svezia, fermato per quello che sembra il piu' imponente caso di pirateria informatica finora scoperto. Stakkato il suo soprannome di copertura.
A 16 anni, sarebbe riuscito a tenere sotto scacco per mesi i maghi dell'informatica americani e a violare i siti della Nasa, di diverse agenzie militari e persino di un gigante della tecnologia come la Cisco Systems. E' il giovanissimo hacker di Uppsala, in Svezia, fermato per quello che sembra il piu' imponente caso di pirateria informatica finora scoperto. Il suo soprannome di copertura sarebbe stato Stakkato.
A rivelare l'imbarazzante vicenda e' stato solo in questi giorni il 'New York Times', nonostante da un anno Fbi e polizia svedese stiano lavorando sul crimine informatico. Il giovane pirata su cui si sono appuntati tutti i sospetti ha cominciato la sua carriera nell'aprile del 2004, quando diversi laboratori statunitensi di primo piano collegati a TeraGrid, una rete di scambio dati ad altissima velocita', denunciarono violazioni ai sistemi informatici. In maggio fu scoperto un colpo davvero da maestro: l'hacker riusci' a entrare nella 'cassaforte informatica' della Cisco System e a rubare addirittura i codici fonte, vale a dire le istruzioni di programmazione del Sistema operativo Internetworking (Ios), poi pubblicati su un sito internet russo.
Grazie a quei codici, chiunque avrebbe potuto violare i sistemi informatici dei clienti di Cisco, anche se non vi sono prove che sia accaduto. Stakkato avrebbe fatto tutti i danni in proprio. Violo' i computer delle societa' e delle agenzie legate alla Cisco servendosi di una versione 'infetta' del programma Ssh, utilizzato per una varieta' di funzioni, dalla gestione delle stazioni informatiche remote al trasferimento di dati via internet. Grazie alla versione 'bacata' del software, usato come un cavallo di Troia, l'hacker riusciva a penetrare i sistemi informatici e a ottenerne la password.
Sempre nel maggio del 2004, gli investigatori informatici dell'Fbi si accorsero che l'hacker stava utilizzando la rete informatica dell'universita' del Minnesota come base per centinaia di attacchi via internet e installarono un programma di intercettazione. In soli due giorni videro 100 tentativi di violazioni, cinquanta dei quali andati a buon fine. Gia' il mese prima, una ricercatrice dell'universita' di Berkley, Wren Montgomery, aveva scoperto che qualcuno si era introdotto nel suo computer.
La Montgomery comincio' a ricevere e-mail in cui Stakkato le rivelava le sue prodezze, a partire dall'invasione del sistema informatico della Base navale di Patuxent River, nel Maryland, e della base missilistica White Sands nel New Mexico. Quando lei, in un messaggio al responsabile del centro informatico dell'universita', lo defini' "un pittoresco pirata informatico", lui si vendico' cancellandole tutti i file e i messaggi di posta elettronica. La carriera dell'hacker e' stata interrotta solo in marzo di quest'anno, quando Stakkato e' stato scoperto a introdursi nella rete dell'universita' di Uppsala. Da li' erano partiti tutti gli altri attacchi e gli investigatori hanno fatto due piu' due. Il ragazzo e' stato affidato ai genitori, ma e' sotto inchiesta.
La Cisco Systems ha confermato ora di essere al corrente di un arresto in Svezia, ma non ha voluto dire di piu' sull'identita' del sospettato. Il portavoce David Cook ha poi rivelato all'agenzia France Presse che lo scorso anno per lo stesso caso c'e' stato un altro arresto in Gran Bretagna. Cook ha tenuto poi a sottolineare che vi e' stata "una violazione delle le politiche di sicurezza".
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