| emy91 |
| | Apro ufficialmente il fan club dedicato alla fantastica fan fiction scritta dalla nostra princess serenity, "MOONLIGHT" . Mi sento in dovere di farlo visto che questa storia sta facendo emozionare tutte noi che la seguiamo col cuore e anche per ringraziare princess per il lavoro che svolge, mettendoci impegno, tanta dedizione e passione, per non deluderci mai! Qui potete trovare il link della storia sul sito EFP www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629640Al terzo post, i luoghi della storia aggiornati costantemente dalla nostra autrice!Un omaggio per la storia da parte di una lettrice www.youtube.com/watch?v=SmLR6FCebEMsoundtrack della storia www.youtube.com/watch?v=-q2A_-DEI14 chi sei tu, che in punta di piedi, entri nella mia vita sconvolgendo la mia esistenza?Non mi importava più di nulla. Se non potevo avere Lei, se non potevo starle accanto e renderla felice, la mia vita non aveva alcun senso. Non più.Marzio: “Non piangere, vedrai, risolveremo tutto. Ci sono io con te.” Bunny: “Perché lo fai? Perché sei gentile con me? Chi sei in realtà?” Marzio: “Te l’ho già detto, voglio solo vederti felice, voglio guardare i tuoi occhi e non vedere più tristezza, solo allegria.” Credo nei valori e nei buoni sentimenti ma le persone con cui ho sempre avuto a che fare fino a oggi, evidentemente, no, tanto da indurmi a non fidarmi del prossimo, tanto meno delle donne. Cos'era quella piacevole sensazione di calore? Non l’avevo mai provata prima.Ma non avevo mai provato una sensazione del genere, soltanto guardando una ragazza negli occhi e prendendole una mano. In realtà non credevo potesse esistere, eppure, in quel momento, qualcosa dentro di me era cambiato. Non l’avevo mai vista prima eppure mi sembrava di conoscerla da sempre; chissà, magari in un’altra vita.C’era qualcosa, però, che non mi faceva dormire, che mi rendeva agitato. “Chi sei? Qual è il tuo nome? Dove posso trovarti, angelo mio?” Erano le uniche parole che continuavo a ripetere dentro la mia mente.[/color
<b>[color=green] E lì, con la testa poggiata sul suo basso ventre e le braccia sui suoi fianchi, iniziai a piangere, a lasciarmi andare. Non lo avevo mai fatto prima. Prima, quando era tutto diverso, quando io ero diverso. In quel momento non c’era malizia, io ero un fedele devoto e lei la mia Madonna. “Volevo che fossi felice, che lo fossimo assieme. Non volevo che qualcuno approfittasse di te… non sono riuscito a proteggerti…” Sentivo battere il suo cuore, forte. Sapevo che batteva per me, per l’amore che provava per me ma a cui non poteva lasciarsi andare. “Ti amo, Marzio. Avrei dovuto dirtelo prima. La vita è breve. Dovevi saperlo. Ti amo.”“Cosa mi hai fatto, Bunny? Come mi hai fatto diventare? Io non ho mai fatto nulla del genere… tu mi hai cambiato… mi hai fatto diventare diverso.” “Mi hai reso un uomo migliore, Bunny… ti amo, piccola mia.” Certe ragazze hanno un’anima, provano dei sentimenti e delle emozioni, ma gli uomini sono troppo concentrati a mangiarle con gli occhi per accorgersene.”E così, sotto il getto della doccia, rigorosamente fredda tanto da tonificare il mio fisico statuario, mi ripulii del suo odore, ma non di Lei. “Volevo stare meglio, non pensare a ciò che era successo. Non volevo pensare a te che mi dicevi addio.”“Ti prego, balla per me.” Il tono della mia voce faceva notare che l’alcool era già entrato in circolo nelle mie vene.“Ho bisogno di te, Bunny, e tu hai bisogno di me. I tuoi occhi mi parlano, mi rivelano le tue emozioni. Ti amo, Bunny. Non ho mai amato nessuna prima di incontrarti. Voglio te, soltanto te, per sempre te.” Non so più cosa fare per fartelo capire che sono pazzo di te. Mi arrendo. Ti lascio in pace per sempre.E lei, avvolta da quel panno di spugna e dalle mie braccia, non disse nulla. Rimanemmo così alcuni minuti, poi la lasciai libera. Ero stato troppo irruento. Avevo esagerato. E lei sembrava piccola e indifesa in quel momento. Mi passò davanti e, tenendosi con una mano i lembi dell’asciugamano per non farla scivolare a terra, ne prese un’altra. Torno indietro da me e, con delicatezza la passò sul mio viso, asciugandolo. Come una carezza. “Asciugati o ti prenderai un raffreddore.” Era dolce e i suoi occhi sembravano brillare. “Ti prego, asciugami tu…” lo sussurrai, prendendo fra le mani i lembi della tovaglia, ormai bagnata, che aveva addosso. E così, mi asciugò delicatamente i capelli, il collo e poi il torace. Arrossì e abbassò lo sguardo. In quel momento la sentivo. Percepivo le sue emozioni, le sue paure, i suoi desideri. E lei sentiva me. Ci appartenevamo, dal primo momento, e ci saremmo appartenuti per sempre. Lo percepivo. E anche lei. La presi in braccio lasciando cadere l’asciugamano a terra. Adesso non ne aveva più bisogno. La sdraiai sul letto. Iscritti:Princess serenityEmy91Usa_mamo86Alemagica88 pianistadellalunamarsrosesailor mercury84wingedangel89SerenityEndimionWillEdited by emy91 - 4/2/2011, 16:20
| | |
| |
|