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| Dichiarano apertamente d'ispirarsi all'Unione europea i vertici della EAC (East African Community), organizzazione che ad oggi comprende Kenya, Tanzania e Uganda, Burundi e Ruanda. Questa comunità, che ha la "capitale" nella città tanzanese di Arusha, venne fondata nel 1967 ma collassò 10 anni dopo per discordie interne causate dai diversi sistemi di governo adottati dai suoi membri: la dittatura di Idi Amin in Uganda, il socialismo in Tanzania e il capitalismo in Kenya. Fu ristabilita verso la fine del 1999 da Kenya, Uganda e Tanzania con l'ingresso degli altri due membri quest'anno e oggi gode di ottima salute. He delle istituzioni comuni: una Corte di giustizia e un'Assemblea legislativa, nonchè un passaporto comune e un'unione doganale in funzione dal 2005, con eccezione del Kenya fino al 2010. Nei programmi futuri della comunità ci sono una valuta comune, lo Scellino est-africano che entrerà in circolazione nel 2012 e l'istituzione della East African Federation con presidenza e parlamento comune. Quest'ultimo obiettivo dell'unione federale, largamente condiviso dalla popolazione di tutti gli stati memebri tranne uno, è previsto secondo il programma iniziale per il 2013 ed è più complesso a causa dell'opposizione del 73% dell'opinione pubblica della Tanzania a un'unione in tempi rapidi, pare per paura di problemi legati all'immigrazione di cittadini degli stati confinanti nel suo vasto territorio o qualcosa di simile. In questo periodo si discute se attuare una EAF "a due velocità" cominciando a federare tutti gli altri stati in attesa che la Tanzania si dia una mossa.
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