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| Quello di cui vi voglio parlare brevemente è un curioso evento storico praticamente sconosciuto in Italia, di cui oggi 14 ottobre cade il 50° anniversario, che pur riguardando San Marino coinvolse in pieno anche noi.
ANTEFATTO
San Marino in certi periodi ha seguito in modo molto stretto la politica italiana: anche loro conobbero il fascismo e quando il regime fascista italiano cadde si verificò anche la caduta di quello sammarinese, nel 1945. Il nuovo governo era una colalizione tra il PCS (Partito Comunista Sammarinese) e il PSS (Partito Socialista Sammarinese).
LA SITUAZIONE
La situazione rimase stabile fin quando, a causa una serie di discordie interne ai partiti al potere, a metà febbraio 1957 si verificò una spaccatura politica con l'abbandono progressivo di alcuni deputati dai loro partiti e quindi anche dalla maggioranza di governo, sempre più risicata. A pegiorare il tutto stava l'essere in pieno periodo della Guerra Fredda, con lo scontro politico-ideologico fra USA/occidente capitalista e URSS/est comunista, per cui il governo italiano tollerava a fatica la presenza di comunisti al governo di San Marino, che aveva mostrato in quegli anni un deciso rafforzamento delle delle relazioni diplomatiche con l'Unione Sovietica.
INIZIANO I GUAI
Constatata la dimissione della maggioranza dei consiglieri, i Reggenti (presidenti di San Marino) sciolsero il governo e indissero nuove elezioni per il 3 novembre, ma i 31 consiglieri della nuova maggioranza formata con la fuoriuscita da quella appena caduta si misero a rivendicare la guida del paese.
LA SITUAZIONE PRECIPITA
La sera del 30 settembre i 31 consiglieri occuparono uno stabilimento industriale in disuso situato in una lingua di territorio sammarinese entro il territorio italiano, nella località di confine di Rovereta: allo scoccare della mezzanotte del 1 ottobre si proclamarono a capo di un Governo Provvisorio. Subito dopo il governo italiano riconobbe ufficialmente il Governo Provvisorio come l'unico legittimo e i Carabinieri circondarono lo stabilimento per tre lati su quattro, quelli in territorio italiano.
PRONTI ALLA GUERRA
Sparsasi la voce della costituzione del Governo Provvisorio, la Reggenza istituì un Corpo di Milizia Volontaria perchè temeva l'intervento armato del Governo Provvisorio supportato dai militari italiani. La tensione cresceva rapidamente, alimentata anche dall'afflusso di armi dall'Italia a supporto di entrambe le parti ma l'11 ottobre i Reggenti misero fine alla crisi, riconoscendo il Governo Provvisorio e sciogliendo la Milizia Volontaria: il 14 ottobre il Governo Provvisorio lasciò Rovereta per andare ad insediarsi ufficialmente alla guida del paese.
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